Le origini assegnate a questa maschera sono molteplici, così come lo sono le variazioni all’interno di ognuna di esse.
Ma quanti di voi sono a conoscenza del fatto che, rispetto
a tutti gli altri racconti, le radici più antiche siano di origine romana?
La storia alla quale sono più affezionata e che fin da bambina mi è stata raccontata, è questa.
Paolo Cinelli nacque ad Acerra, in provincia di Napoli, tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘600.
Sua madre, gran frequentatrice di osterie, ebbe il divieto
di bere durante la gravidanza e fu a causa di questo, che il piccolo Cinelli nacque con una grossa voglia di vino rosso sul viso, che agli occhi di tutti, faceva sembrare che il piccolo portasse perennemente una maschera.
Da giovane uomo, cominciò a lavorare come fornaio. Un gior- no, venne mandato come garzone a fare una consegna presso una carrozza di artisti teatrali francesi che si stavano esibendo nel suo paese.
Il giovane Cinelli irruppe accidentalmente sopra il palco, così vestito: completo bianco da fornaio e farina sul volto, che faceva risaltare ancor di più la sua “maschera” naturale.
Impacciato e imbarazzato per l’errore, Paolo Cinelli cominciò
a scambiare battute con il pubblico, facendo trapelare la sua sincerità, la sua semplicità e la sua schiettezza, tre qualità che ancora oggi sono tra quelle che più lo rappresentano.
Il pubblico ne rimase entusiasta.
Lo stupore degli artisti francesi, nel vedere una così partico- lare maschera, riscuotere più consensi rispetto a quelli che loro, professionisti, erano riusciti ad ottenere fino ad allora, li convinse a proporgli di entrare a far parte della compagnia e di seguirli in Francia.
Fu così, che Paolo Cinelli, pronunciato Paul Cenelle dai france- si, divenne il Pulcinella che tutti conosciamo oggi.
Nonostante l’aspetto romantico e l’affetto che mi lega a que- sto racconto, purtroppo non ci sono fonti storiche che possa- no confermare i fatti, il tutto rimane quindi di natura verosimile.
Se ci spostiamo di oltre mille anni prima, nell’antica Roma, troviamo invece una maschera della Fabula Atellana: Kikirus. Una maschera esteticamente molto simile, con il volto la cui forma ricorda quello di un pulcino (così come il suo nome ricorda quello del suo verso).
In effetti, se pensiamo a Pulcinella, una caratteristica impor- tante, (oltre alla sua personalità, sempre molto simile nel Kiki- rus) è quel suo naso adunco che ricorda quasi un becco. Sarà questa la reale origine di Pulcino/Pulcinella?
Purtroppo non lo sapremo mai con certezza.
Quello che so con certezza è quanto questa maschera sia importante per Frascati e per i suoi cittadini e mi auguro che la nostra generazione sia altrettanto brava a divulgare ai posteri le nostre tradizioni, così come quelle passate lo sono state con noi.